giovedì 12 dicembre 2013

La legge difende ed estende la libertà nel senso molto preciso di proteggere ognuno dalle imposizioni e dalla violenza degli altri, consentendogli così di seguire, in un ambito limitato, la volontà propria e non quella altrui. La legge dà sostegno alla libertà degli individui delimitando le loro sfere di azione e rendendoli liberi da ogni potere assoluto e arbitrario. Questa interpretazione del rapporto fra legge e libertà, condivisa dall'intera tradizione liberale, consente a Locke di tenere comunque distinti, anche in rapporto alla legge naturale, i limiti che essa impone, e che ognuno deve rispettare nella propria condotta, dalla libertà che resta a ognuno di disporre di sé stesso e dei propri beni secondo la propria volontà. La legge naturale è in questo senso regolativa, ma non costitutiva della libertà.
[...] La libertà di agire secondo la propria volontà viene ora fondata sulla ragione umana, e quindi sulla legge naturale, che è la legge della ragione. La libertà non è vista come l'ambito che resta aperto alla scelta degli individui una volta che siano stati tracciati i limiti della legge. E' l'esercizio moralmente e razionalmente appropriato della loro capacità di azione.

pag. 35, Introduzione di Tito Magri a "Il Secondo Trattato sul Governo" di John Locke - BUR Rizzoli (Milano), 2013

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