mercoledì 20 novembre 2013

Liberalismo – [... ] movimento e un'ideologia politica che pongono nella libera affermazione dell'individuo la condizione e la garanzia dello sviluppo dell'intera società.
[...] individuo come centro di ordine razionale e laico.

pag. 44, "Parole e materiali per la storia contemporanea" - Baiesi (Bologna), 2002

sabato 16 novembre 2013

[...] "Chi controlla i controllori?" Se non si riuscirà a trovare una risposta adeguata a questa domanda, la democrazia, come avvento del governo visibile, è perduta.

pag. 27, "Il futuro della democrazia" di Norberto Bobbio - RCS (Milano), 2010
[...] Se ho manifestato qualche dubbio che la computer-crazia possa giovare alla democrazia governata, non ho alcun dubbio sul servizio che può rendere alla democrazia governante.

pag. 27, "Il futuro della democrazia" di Norberto Bobbio - RCS (Milano), 2010
[...] Kant [...] "Tutte le azioni relative al diritto di altri uomini la cui massima non è suscettibile di pubblicità sono ingiuste" [...] l'obbligo della pubblicità degli atti di governo è importante non solo, come si suol dire, per consentire al cittadino di conoscere gli atti di chi detiene il potere e quindi controllarli, ma anche perché la pubblicità è già di per sé una forma di controllo, è un espediente che permette di distinguere quello che è lecito da quello che non lo è.

pag. 26, "Il futuro della democrazia" di Norberto Bobbio - RCS (Milano), 2010
[...] Un elitista italiano, interprete di Mosca e Pareto, distinse in maniera sintetica e, a mio parere, incisiva le élites che si impongono da quelle che si propongono.
[...] A questo punto la distinzione che entra in gioco non è più quella tra potere di pochi e di molti ma quella tra potere ascendente e potere discendente.


pag. 23, "Il futuro della democrazia" di Norberto Bobbio - RCS (Milano), 2010
[...] L'ipotesi che la futura computer-crazia, come è stata chiamata, consenta l'esercizio della democrazia diretta, cioè dia a ogni cittadino la possibilità di trasmettere il proprio voto a un cervello elettronico, è puerile. A giudicare dalle leggi che vengono emanate ogni anno in Italia il buon cittadino dovrebbe essere chiamato a esprimere il proprio voto almeno una volta al giorno. L'eccesso di partecipazione, che produce il fenomeno che Dahrendorf ha chiamato, deprecandolo, del cittadino totale, può avere per effetto la sazietà della politica e l'aumento dell'apatia elettorale. Il prezzo che si deve pagare per l'impegno di pochi è spesso l'indifferenza di molti. Nulla rischia di uccidere la democrazia più che l'eccesso di democrazia.

pag. 22, "Il futuro della democrazia" di Norberto Bobbio - RCS (Milano), 2010
La democrazia è nata da una concezione individualistica della società, cioè da quella concezione per cui, contrariamente alla concezione organica, dominante nell'età antica e nell'età di mezzo, secondo la quale il tutto è prima delle parti, la società, ogni forma di società, in specie la società politica, è un prodotto artificiale della volontà degl'individui.

pag. 17, "Il futuro della democrazia" di Norberto Bobbio - RCS (Milano), 2010
[...] lo stato liberale è il presupposto non solo storico ma giuridico dello stato democratico. Stato liberale e stato democratico sono interdipendenti in due modi: nella direzione che va dal liberalismo alla democrazia nel senso che occorrono certe libertà per l'esercizio corretto del potere democratico, e nella direzione opposta che va dalla democrazia al liberalismo nel senso che occorre il potere democratico per garantire resistenza e la persistenza delle libertà fondamentali. [...] stato liberale e stato democratico, quando cadono, cadono insieme.

pag. 15, "Il futuro della democrazia" di Norberto Bobbio - RCS (Milano), 2010
[...] Nella sua variante moderata , l'individualismo è [...] il fondamento teorico del liberalismo fin dal suo primo manifestarsi [...] definizione di precisi limiti all'azione dello Stato in funzione della tutela degli individui in cui consiste, in termini generali, la specificità "ideologica" del liberalismo. Il postulato su cui si fonda l'individualismo è la conciliabilità e la sostanziale identificazione tra interesse privato dell'individuo e interesse collettivo. [...]
Nel concetto di individualismo hanno anche trovato espressione i timori dei liberali nei confronti delle moderne società di massa esemplificati nell'immagine della cosiddetta "tirannia della maggioranza" [...].
[...] l'individualismo è stato criticato, nella prima metà dell'Ottocento, [...] dai controrivoluzionari cattolici [...] i quali proponevano [...] un modello organico di società, che, interpretato come preminenza del "tutto" sulle parti, verrà ripreso anche nel totalitarismo del Novecento.

pag. 41, "Parole e materiali per la storia contemporanea" - Baiesi (Bologna), 2002
[...] la nostra mente limitata ricerca naturalmente autoinganni collettivi e illusioni sociali per far fronte al peso psicologico dell'incertezza.


pag. 179, "Perché gli scienziati non sono pericolosi" di Gilberto Corbellini - Longanesi (Milano), 2009

domenica 10 novembre 2013

Durante il Settecento si afferma in tutta Europa […] un movimento di pensiero denominato illuminismo, perché la sua intenzione è quella di “illuminare” le coscienze mediante la luce della ragione.
L'illuminismo si diffonde soprattutto all'interno della borghesia, una classe sociale in ascesa in una società che manifesta chiari segnali di espansione economica e demografica. Per la borghesia dotata di una mentalità utilitaristica e di uno spiccato senso pratico, l'illuminismo rappresenta uno strumento critico nei confronti di una tradizione culturale che considera il peso della tradizione e della religione il più valido strumento per l'immutabilità sociale e politica.
La diffusione della cultura e la lotta contro la superstizione, soprattutto religiosa, possono considerarsi gli obiettivi principali del movimento illuminista. Il nemico principale è da individuarsi nelle Chiese. La Chiesa cattolica, in particolare, è considerata la roccaforte dell'ignoranza e dell'oscurantismo reazionario. Gli illuministi, per la maggior parte, si professano deisti, riconoscono cioè l'esistenza di un'entità divina creatrice a cui gli uomini possono arrivare tramite l'esercizio della ragione e della coscienza morale.
[...] La fiducia nella ragione è intesa dagli illuministi come ricerca della verità con strumenti critici e scientifici da cui nessuno può essere pregiudizialmente escluso. Da ciò si deduce che un importante corollario, tendenzialmente democratico, di questo movimento di pensiero è il cosmopolitismo, ossia la convinzione che gli uomini sono prima di tutto cittadini del mondo, degni di rispetto indipendentemente dalla loro razza, religione e classe di appartenenza.


pag. 39, "Parole e materiali per la storia contemporanea" - Baiesi (Bologna), 2002

[...] a partire dagli anni Novanta in Italia il processo di secolarizzazione si è interrotto, e in alcune zone del Paese addirittura invertito. Peraltro, l'Italia si colloca ai livelli più bassi di gradimento della democrazia.

pag. 226, "Perché gli scienziati non sono pericolosi" di Gilberto Corbellini - Longanesi (Milano), 2009